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Centro di Torino – 800mt

galleria centro

Il quartiere Centro comprende tutta l’area occupata dalla città di Torino, esclusi i borghi, fino quasi alla metà del XIX secolo quando l’abbattimento della possente cinta muraria permise lo sviluppo urbanistico della città stessa.
Il quadrilatero romano

Scorcio di Borgo Dora
Nucleo centrale del quartiere e di Torino, è il perimetro del castrum romano e della seguente colonia di Augusta Taurinorum. Tale perimetro è ancora riconoscibile dall’assetto viario e da alcuni importanti resti della cinta conservatisi fino ad oggi.
L’asse principale della città romana era costituito dal decumano maximo corrispondente all’attuale Via Garibaldi, in origine via Dora Grossa. Il decumano collegava la Porta Praetoria, detta in seguito Porta Fibellona, i cui resti si trovano ora inglobati in Palazzo Madama (piazza Castello), evoluzione del castello che fu la residenza dei signori della città durante tutto il Medioevo, con la Porta Decumana situata all’incrocio tra le attuali vie Garibaldi e della Consolata. Perpendicolare al decumano era il Cardo maximo che collegava la Porta Principalis sinixtera, conservatasi nelle sue strutture fondamentali (Porte Palatine) con la Porta Principalis dextera (detta in seguito Porta Marmorea) sita sull’attuale via Santa Teresa. Il tracciato del cardo non è chiaramente riconoscibile a causa di interventi di epoca medievale che lo hanno parzialmente cancellato, sviluppandosi comunque sulle asse di via Porta Palatina e via San Tommaso.
Oltre alle già citate Porte Palatine ed a Palazzo Madama rimangono resti delle mura romane a fianco delle Porte Palatine stesse, sia a cielo aperto sia inglobati in edifici posteriori, il basamento di una torre angolare in via della Consolata angolo via Giulio e resti di fondazioni delle mura nelle sale sotterranee del Museo egizio in via Accademia delle Scienze. Nei pressi delle Porte Palatine sorgeva il teatro, ora parzialmente coperto della manica nuova del Palazzo Reale. Secondo una ricostruzione plausibile l’area attualmente occupata da piazza Palazzo di Città, antica piazza delle Erbe, per via del mercato chi vi si teneva, sarebbe stata la sede del forum della cittadina romana.

Via Roma
Gli ampliamenti
Per tutto il medioevo Torino rimase confinata nella antica cinta e solo dopo il 1563, anno in cui i Savoia trasferirono la capitale del loro ducato dalla città francese di Chambéry a Torino, si cominciò considerare l’esigenza di ampliamenti.
Il primo intervento, nel 1567, fu la costruzione nell’angolo ovest delle città (all’incrocio delle attuali via Cernaia e corso Siccardi) di una possente cittadella fortificata, di cui ora rimane solamente il mastio.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Via Roma (Torino).
La prima espansione urbanistica della città, venne realizzata nel 1620 sull’asse dell’attuale via Roma, con la costruzione della Porta Nuova, nell’area ove in seguito sorgerà l’omonima stazione ferroviaria, e l’erezione di una nuova cinta muraria.
Dopo il 1663, con il ritorno della città sotto il controllo dei Savoia dopo la fase di occupazione francese, si ebbe il secondo ampliamento lungo l’asse dell’attuale via Po Nel 1714 venne realizzato il terzo ampliamento in direzione nord-ovest con lo spostamento della Porta di Susa nell’area della attuale Piazza Statuto.
Solo durante l’Ottocento, in età napoleonica, la città si ampliò al di fuori delle mura giungendo ad occupare tutta l’area oggi compresa nei confini del quartiere Centro e collegando con il tessuto urbano i borghi extra moenia che diedero vita ai quartieri della allora periferia, tra i quali l’area più significativa è quella costituita dal Borgo Nuovo, che si estende da piazza Vittorio Veneto a corso Vittorio Emanuele II. Ancora oggi ci si riferisce al “Quadrilatero” per indicare la zona più antica del centro città, quella corrispondente appunto al percorso delle antiche mura.
Se il centro città è considerato generalmente una zona prestigiosa dove vivere, la zona del quadrilatero e le vie adiacenti via Barbaroux sono state considerate per secoli “luoghi disdicevoli per un gentiluomo”: così si riferisce a queste zone la scrittrice del XIX secolo Carolina Invernizio.
Caratteristiche

Palazzo Madama, costruito sui resti dell’antica porta romana, indica storicamente l’esatto centro della città di Torino
Il quartiere centro è il cuore commerciale, economico, amministrativo e culturale di Torino.
Il concetto di “Torino Centro” (come quartiere) è relativamente recente: fino all’inizio del XX secolo, il suo territorio era a sua volta suddiviso in contrade, normalmente collegate alle parrocchie di competenza: ad esempio la zona di via XX Settembre era “contrada della Misericordia”, la zona adiacente via Accademia Albertina era “contrada San Filippo” ecc.
Via Po, Via Garibaldi, Via Roma e le limitrofe Via Pietro Micca, Piazza Castello e Piazza San Carlo ospitano tradizionalmente i più prestigiosi negozi della città.
Allo stesso modo a cavallo fra le vie XX Settembre e la parallela via Arsenale, hanno sede i maggiori istituti di credito, la Cassa di Risparmio di Torino e la sede torinese della Banca d’Italia.
In piazza Palazzo di Città (antica piazza delle Erbe) ha sede il Comune di Torino, in Piazza Castello la Regione Piemonte ed in Palazzo Cisterna (in via Alfieri), la Provincia di Torino.
È da notare come l’organizzazione sabauda avesse localizzato in maniera organica i vari ministeri della capitale: in particolare, tutte le sedi istituzionali (il Palazzo Reale, la sede del Parlamento, la sede del Senato, la sede della Zecca di stato e della Banca d’Italia ed i vari ministeri), erano distribuiti su un’area molto limitata, in modo da rendere le comunicazioni ed i collegamenti quanto più rapidi possibile.
Nel campo della cultura, sono localizzati nel quartiere centro il Teatro Regio, la Mole Antonelliana (sede del Museo nazionale del Cinema), il celebre Museo egizio, oltre alla grande maggioranza dei cinema e teatri cittadini.
Una nota particolare meritano infine i caffè storici, alcuni dei quali (Mulassano, Caffè Torino, Caffè Baratti&Milano, Caffè Fiorio, Caffè Pepino e Ristorante del Cambio), sono stati riconosciuti monumenti di importanza storica dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sia perché notevoli dal punto di vista dell’arredamento o dell’architettura, ma soprattutto perché non è errato sostenere che, proprio ai tavolini di questi antichi caffè, si siano decisi, fin dal Risorgimento, i destini dell’Italia.
Molte vie centrali di Torino hanno cambiato nome nel corso degli anni in seguito ad avvenimenti storici: ad esempio l’attuale via Verdi, fino a 90 anni fa era “via della Zecca”.
Diverse via o piazze del centro città sono inoltre note con soprannomi: Piazza Carlo Alberto è nota come “piazzetta”, Piazza Carlo Emanuele II, è nota come “Piazza Carlina”; Piazza della Repubblica è da sempre più nota con il nome di Porta palazzo o anche di Porta Pila; C.so Regina Margherita è noto come corso “Regina”, Piazza Savoia, come “l’Obelisco”. Lasciando il quartiere centro (ma solo di pochi isolati), Piazza Borgo Dora è universalmente nota come “Balon”, fino a qualche anno fa non era raro trovare persone anziane che riferendosi a corso Matteotti, lo chiamasse “corso Oporto” o parlasse di via Garibaldi, riferendovisi col vecchio toponimo “via di Dora Grossa”.
Davvero curiosa è però la storia di Piazza Vittorio Veneto: quando fu necessario scegliere una piazza da dedicare alla battaglia di Vittorio Veneto, la scelta cadde su questa piazza in quanto, essendo al tempo già dedicata a Vittorio Emanuele I di Savoia era popolarmente chiamata “piazza Vittorio”. Visto che era presente un “Vittorio” in entrambi i nomi, in questo modo non sarebbe stato necessario cambiare il soprannome e le abitudini dei torinesi!

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